Martedì 4 giugno è stata una serata di grandissima musica, in cui la Human Rights Orchestra, formata da musicisti provenienti da diversi paesi e accomunati dal desiderio di mettere la loro arte a sostegno della causa dei diritti umani, si è esibita in un repertorio classico che ha spaziato da Haydn a Strauss, da Schubert a Mahler con la direzione del maestro Alessio Allegrini e la splendida voce della mezzosoprano svizzera Stephanie Szanto. Una menzione particolare per questa artista, subentrata con grande generosità all’ultimo momento alla collega Rachel Harnish, indisponibile per motivi di salute.
L’arte dei musicisti della Human Rights Orchestra hanno dato rilievo e illuminato una causa importante: quella della ong keniana Clean Start, attiva nella promozione dei diritti delle donne e delle ragazze che scontano delle pene detentive in Kenya, spesso con i loro figli, e che all’uscita dal carcere hanno difficoltà a reinserirsi nel tessuto sociale e lavorativo, rischiando dunque di rimanere intrappolate in un circolo vizioso di povertà ed emarginazione. La mission e il lavoro di Clean Start è stato presentato al pubblico presente in sala da Teresa Njoroge (nella foto a sinistra), la straordinaria attivista che nel 2009 ha deciso di dedicare la sua vita alla reintegrazione sociale delle detenute, dopo aver lei stesso scontato una pena detentiva di un anno per un reato mai commesso e aver assistito con i suoi occhi alle condizioni di vita delle donne e delle ragazze in carcere.
La Fondazione Pianoterra ha contribuito alla realizzazione all’evento, nell’ambito di un più ampio sostegno all’organizzazione Musicians For Human Rights, riconoscendo un grande valore anche alla mission e al lavoro dell’ong Clean Start.