Vince una donna e vince l’animazione. Il Premio Gianandrea Mutti 2021 va a Valeria Weerasinghe, regista e illustratrice originaria dello Sri Lanka, per un progetto di un film d’animazione: suoi i 18mila euro dello storico (e pionieristico) premio rivolto alle registe e ai registi migranti attivi in Italia, giunto alla 13ª edizione. La proclamazione venerdì 29 ottobre al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna, nell’ambito della 27ª edizione del festival Visioni Italiane.

“Grazie all’animazione, la storia personale della protagonista diventa racconto che parla a tutti gli esseri umani: la ricerca dell’identità e la comprensione del mondo sono i temi su cui si sviluppa il racconto attraverso lo stile unico e poetico dell’autrice”. Questa la motivazione con cui la giuria ha scelto il progetto Quercia, Baniano ed Io di Valeria Weerasinghe, racconto una giovane donna che si trova ad intraprendere un viaggio alla ricerca del valore della propria identità culturale, unico strumento per affrontare una realtà fatta di pregiudizio e paura verso il diverso.

Un premio alla creatività (di 2mila euro) andrà poi al progetto Nostoi: diario di un ritorno di due altre registe donne, Carole Oulato e Anne-Marie Ange Sibi, originarie della Costa d’Avorio, che hanno convinto la giuria “proponendo una storia personale che indaga il malessere e la complessa identità di giovani afrodiscendenti cresciute in Italia, sapendo mescolare riferimenti letterali, tradizioni popolari e un omaggio sincero alle associazioni comunitarie”.

La premiazione è stata seguita dalla proiezione del cortometraggio vincitore del Premio Mutti 2020, Nel blu, di Mounir Derbal, e da quella del film Il legionario, esordio al lungometraggio di Hleb Papou (presente in sala), miglior regista emergente all’ultimo Festival di Locarno e già vincitore del Premio Mutti nel 2017.